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La firma digitale leggera, invece, non si può paragonare a quella originale e non è adatta a rendere la documentazione valida secondo legge, poiché non vi è un istituto certificatore a livello esterno. La medesima può essere utilizzata in circuiti limitati, in cui due o più persone decidono il valore da concedere a siffatta firma allo scopo di accogliere determinate documentazioni, accertando che derivino dall intestatario ( come istituti societari, bancari o assicurativi che concedano alla clientela delle dotazioni di firma elettronica al fine di accertare delle documentazioni).
In che modo opera la firma digitale?
La suddetta firma, sia leggera che pesante , è formata da un apparato a chiavi asimmetriche (o a chiave a livello pubblico o a chiave doppia ), in realtà due sequenze di segni alfanumerici, intenzionalmente creati, di cui una posseduta soltanto dal firmante (chiave segreta), e l altra posseduta da tutti (chiave pubblica).
La chiave segreta è utile ad applicare la firma, quella pubblica ad accertare che la documentazione derivi realmente dal responsabile.
La messa in sicurezza di un determinato apparato consiste nel fatto che a qualsiasi chiave pubblica è collegata solo una chiave privata, e che, con l acquisizione soltanto della chiave pubblica, non si può assolutamente riconoscere la chiave privata.
Per offrire la correlazione tra chiave pubblica e chiave privata come pure il responsabile delle chiavi in capo alla persona firmante, si fa riferimento ad un istituto Certificatore una terza persona il cui obbligo a livello istituzionale è tuttavia quello di offrire la sicurezza del responsabile delle chiavi pubbliche (mediante i certificati ) e di rendere evidenti tutte le chiavi pubbliche (mediante un registro a livello telematico).
Quali sono le notizie (informazioni a livello personale) difese dalla legge sulla tutela della Privacy?
Il Decreto legislativo 30.6.2003, n. 196 (Codice di sicurezza delle informazioni personali, ovvero codice sulla privacy), che dal 1.1.2004 ha rimpiazzato la legge n. 675/96 e diverse altri decreti legislativi e norme nella suddetta disciplina, chiarisce come informazioni personali tutti i dati connessi a soggetto fisico, giuridico, istituto o associazione, riconosciuti o riconoscibili, anche in modo indiretto, attraverso il legame con qualunque altra notizia, ivi incluso un cifra numerica identificativa individuale.
La tipologia delle informazioni individuali è tuttavia molto generale e contiene in essa qualsiasi tipo di documentazione che riguarda soggetti fisici o istituti.
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Non si può ottenere un elenco completo di notizie che possono essere definite come informazioni individuali.
Per gli stessi in realtà è utile che il permesso di autorizzazione sia sottoscritto.
Altre importanti limitazioni sono inoltre assicurate pure per i documenti a livello giudiziario.
In diverse circostanze il responsabile delle informazioni individuali deve comunicare al Garante la sua volontà a procedere (art. 37 del Codice).
Colui che ritiene di essere stato danneggiato rispetto alle informazioni individuali può protestare, o ricorrere al Garante o invece adire l Autorità a livello giudiziario.
In aggiunta al rimborso del danneggiamento vengono previste anche determinate multe a livello amministrativo.
Per un reato sul trattamento delle informazioni, per infondatezza nelle notizie e mancanza di norme di sicurezza, vengono previste pure multe a livello penale fino a 3 anni di carcere e sanzioni fino a 50.000 Euro.
Quali diritti può reclamare il soggetto in base al trattamento delle informazioni individuali in via telematica?
L articolo 7 del D. legislativo 196/03 definisce che, in base al trattamento delle informazioni individuali:
Il soggetto può conseguire la prova della presenza o meno di informazioni individuali che lo investono, pure se non ancora inseriti, e la loro trasmissione in forma leggibile.
Il soggetto può ricevere:
l origine delle informazioni individuali;
gli scopi e i modi del trattamento;
il sistema utilizzato quando avviene un trattamento applicato con l aiuto di metti informatici;
l identificazione del possessore, dei responsabili e del delegato segnalato in base all articolo 5, comma 2;
le persone o le tipologie di persone alle quali le informazioni individuali possono essere annunciate o che possono apprenderle in qualità di titolare segnalato nel territorio statale, di responsabili o delegati.
Il soggetto può avere:
l aggiornamento, qualora lo desideri, dell integrazione delle informazioni personali;
il depennamento, la modifica in formato anonimo o l insieme delle informazioni esaminate in trasgressione di legge, incluse quelle di cui non è utile la salvaguardia in base alle finalità per le quali le informazioni sono state ottenute o in seguito analizzate;
l attestazione che gli interventi a) e b) sono stati acquisiti, pure per ciò che concerne il loro significato, da coloro a cui le informazioni sono state trasmesse, fatta eccezione per la situazione in cui siffatta osservanza non è possibile o prevede un utilizzo di strumenti chiaramente inadeguato rispetto al diritto da difendere.
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Il soggetto può controbattere, totalmente o solo in parte:
per ragioni relative al trattamento delle proprie informazioni individuali, quantunque attinenti al fine della raccolta;
al trattamento delle proprie informazioni individuali a scopo di trasmissione di notizie pubblicitarie o di vendite dirette o per l attuazione di indagini di mercato o commerciali.
Siffatti diritti sono esplicati con domanda avanzata all incaricato o al delegato, alla quale è applicato giusto riscontro senza ulteriore esitazione.