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L equipe Legale offre supporto e consulenza penale, tenendo conto primariamente della tutela del soggetto offeso. Principalmente, l equipe si interessa di siffatte attività: assistenza su tipologie di reato e su possibili forme di responsabilità penale relative a siffatte condotte; stesure di denunce e querele, ricorso tempestivo al Giudice di Pace ai sensi dell art. 21 del D.l.vo 274/00; consulenza giudiziaria al soggetto offeso dal reato: costituzione di parte civile nella procedura penale nei confronti del colpevole.
Le tipologie di reato di cui l equipe si interessa maggiormente riguardano per lo più reati la cui competenza spetta al Giudice di Pace Penale, ma non solo.
Le domande più frequenti in materia di equa riparazione - Appendice normativa (Legge Pinto e Legge di riforma n. 134/12: v. fine pagina) 1) Che cos è il diritto all equa riparazione e come posso effettivamente esercitarlo?
E il diritto ad ottenere risarcimento per la durata molto lunga dei processi, ossia per l elevata ed irragionevole durata processuale. Il diritto all equa riparazione è prescritto dall art. 6 Convenzione europea dei diritti dell Uomo e dalla legge nazionale n. 89/2001 (denominata come -legge Pinto-). Chi è stato interessato da un processo di qualsiasi tipologia - civile, penale, amministrativo, pensionistico, fallimentare, militare, etc. - per una durata molto lunga, può richiedere di essere risarcito del danneggiamento morale da immotivata attesa, che risulta in media di 1.000 euro per ogni anno di tempo eccessivamente lungo del processo.
La durata ragionevole del processo è ritenuta, in genere, di tre anni per il primo grado, di due per il secondo, di uno per la cassazione. Il risarcimento si può richiedere pure se il processo è finito con una transazione (Cass. 8716/06, Cass. 11.03.05 n. 5398).
Il diritto all equa riparazione si esercita proponendo ricorso mediante un legale alla Corte di Appello di competenza territoriale.
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Quali sono i requisiti per procedere con una equa riparazione? Requisito fondamentale per procedere con una equa riparazione, è il fatto di aver presentato una istanza ad un Giudice (Tribunale, Corte dei Conti, TAR ...) che sia ancora pendente o che sia stata definita con pronuncia emanata dopo moltissimi anni. 3)
Quanto costa iniziare una procedura di equa riparazione facendosi assistere dalla nostra equipe legale ? La nostra equipe legale, qualificata in tale ambito, anticipa tutti i costi utili per intraprendere una procedura di equa riparazione e valuta il proprio compenso soltanto in circostanza di risultato positivo.
Nessuna spesa sarà data ai nostri avvocati in circostanza di risultato negativo della procedura di equa riparazione. 4) Per essere risarcito del danneggiamento morale da durata immotivata di un processo pensionistico, è fondamentale lo stadio -amministrativo- ? Lo stadio -amministrativo-, ovvero della istanza di integrazione pensionistica alla Pubblica Amministrazione, non è utile per ottenere il siffatto risarcimento:
vale soltanto lo stadio -giudiziario-, ovvero il segmento di tempo che intercorre tra l istanza giudiziaria (ricorso, citazione...) e il processo giudiziario. 5) C è un tempo per poter intraprendere la procedura di equa riparazione ? L art. 4 Legge n. 89/2001, stabilisce un termine, a pena di nullità, di 6 mesi che decorre, come ha specificato la Corte di cassazione, dal momento del passaggio in giudicato del processo giudiziario pronunciato con ritardo. 6)
Ho intrapreso un procedimento pensionistico di fronte alla Corte dei Conti nel 1990 e terminato con pronuncia della medesima Corte dei Conti nel 2008: a quanto ammonta il mio diritto all equa riparazione? In tale circostanza, la durata completa del processo è di 18 anni (essendo la procedura durata dal 1990 al 2008).
Per stabilire la durata ingiustificata, per ottenere il risarcimento, si deve detrarre dall arco di tempo di durata completa (18 anni, nella nostra analisi) l arco di tempo di durata ritenuta -ragionevole-, ovvero 3 anni. 18 – 3 = 15. Nella nostra situazione, vi sono 15 anni di irragionevole durata del processo.
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Ogni anno di irragionevole durata, si moltiplica per la somma definita in media dalle Corti di Appello nazionali di euro 1.000: quindi nella nostra situazione il richiedente deve essere risarcito di euro 15.000 (15 X 1.000). Per essere precisi, se il processo inerisce temi molto complessi come il diritto pensionistico, il diritto fallimentare o il diritto del lavoro, la Corte europea dei diritti dell individuo prevede un risarcimento molto più ampio: euro 2.000 per ogni anno di durata del processo, dunque senza neanche detrarre i tre anni di durata ragionevole !
Quindi, nella circostanza cui fa riferimento l istanza, la Corte europea dei diritti dell uomo avrebbe risarcito euro 36.000 (18 X 2.000).
I Giudici nazionali, comunque, non accattano siffatto principio ed attuano quello base di Euro 1.000 ad anno di irragionevole durata. In merito, si spera che la Suprema Corte di cassazione, nel suo ruolo di equilibrare la giurisprudenza nazionale, prescriva alle diverse Corti di Appello principi omogenei di risarcimento, in linea con i criteri della giurisprudenza dell Europa, di cui l Italia è Stato membro. 7) Ho intrapreso un procedimento pensionistico di fronte alla Corte dei Conti nel 1990, ma la Corte dei Conti tuttora non ha ancora emanato la sentenza.
Ho tuttavia diritto all equa riparazione ? Sicuramente. Il risarcimento da equa riparazione può essere proposto pure a procedimento ancora pendente. In tale circostanza se il processo poi sarà ancora più lungo rispetto alla data di presentazione del ricorso di equa riparazione, l altro -segmento- temporale di ingiustificata durata darà luogo ad un altro risarcimento.
Esempio; il processo è cominciato il 13 ottobre 1990 ma ancora oggi, 13 ottobre 2008, non è stata emessa la sentenza. Quindi attualmente risulta pendente. Per cui, nel frattempo, se intraprendo la procedura di equa riparazione, mi toccano euro 15.000 di risarcimento, per le suddette motivazioni 2).
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Se il processo si concludesse, ad esempio, il 13 ottobre 2009 con pronuncia e la Corte di Appello cui ho proposto il ricorso di equa riparazione stabilisse la procedura di equa riparazione il 15 ottobre 2009, per esempio, mi toccherebbero altre euro 1.000 di risarcimento. 8)
Ho vinto la procedura di equa riparazione. Come mai non sono pagato subito? Si tratta di istanza che viene richiesta frequentemente alla nostra equipe. La molteplicità dei provvedimenti in attesa di pagamento in tutta Italia è evidente.
Si tratta quindi di un fenomeno -patologico di massa . Vi sono problemi strutturale di fondo che si esprime in gravi intoppi burocratici, finanziari, economici e di legge. In breve, due sono le circostanze fondamentali del ritardato pagamento: 1) la lunga durata del processo di fronte alla Corte di Appello convocata, a causa della poca funzionalità del sistema giudiziario italiano (mancanza di personale, tra cancellieri e magistrati, di fronte alla sempre frequente richiesta di risarcimento a causa della lunga durata dei processi...); 2) il deficit delle casse pubbliche: non vi sono fondi a bilancio per poter sostenere i molteplici provvedimenti di condanna dello Stato italiano e, quindi, per il rimborso dei procedimenti di equa riparazione, l unica strada conveniente è intraprendere l azione esecutiva, ovvero una NUOVA procedura, con la sua durata...
Si evidenzia in primis che i tempi per poter effettivamente riscuotere il risarcimento cambia in merito alla velocità con cui le Corti d Appello presenti nei diversi luoghi del territorio nazionale sono solite stabilire il dibattito e il processo del ricorso e, in seguito, depositare nella cancelleria il decreto finale del procedimento, pure in merito agli eventuali carichi di lavoro (DI SOLITO ENORMI!).